Giro dei 5 Laghi di Madonna di Campiglio (parte 2°)
- Roberto Ferra
- 5 apr 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 13 giu 2021
...Continuiamo il nostro percorso di ritorno verso l'Hotel.

Dopo un bel pezzo di tratto roccioso con viste aperte sulle Dolomiti di Brenta e sconfinate vallati, percorsi impervi e qualche imprecazione di qualche inesperto improvvisato, arriviamo finalmente al punto più alto del percorso, il Lago Serodoli a ben 2370 mt e il Lago Ghiacciato solo qualche passo più su, foto di rito indispensabile, e via a cercare un posticino comodo tra i due laghi dove poter consumare un pasto leggero e fugace, rilassarsi e prendere un po' di sole per 1-2 orette e schiacciare un pisolino.
Verso le 2/2.30 si riparte, è arrivato il tempo di iniziare la discesa, se fino ad ora speravamo che il tratto roccioso fosse quello più difficoltoso, saremo pronti a ricrederci subito dopo aver constatato cosa ci attende da adesso in poi.
Ricordiamoci che siamo in montagna, il sentiero della discesa verso Madonna di Campiglio, ha un dislivello di quasi 900 mt, per gran parte a picco nella vallata, passando tra imponenti abeti, che anche in estate proteggono il terreno dal sole. In agosto i temporali non scarseggiano, ed il rischio di incappare in parti di sentiero al quanto sdrucciolevoli e fangose, non è dicerto minimo, mettendo a dura prova tutte le articolazioni, quindi bisogna fare molta attenzione.
Lungo il tragitto a metà strade prima di raggiungere il Lago Nambino, si intravede in lontananza una piccola pozza che tutto sembra fuorché un lago, ma è quello il Lago Nero, ed ecco spiegato perché non viene considerato tra i laghi del circuito.
Dopo un’altra oretta/oretta e mezza, dietro alcuni alberi e arbusti si apre davanti si scorgere miraggio, gli occhi si illuminano alla vista di una baita, un rifugio di montagna, ed è in quel momento che pensi di esserti sbagliato, che sia tutto un sogno, ed invece è li proprio davanti ai tuoi occhi, il Lago Nambino con l’omonimo rifugio. Se non siete troppo stanchi approfittatene per fare un giro intorno al lago, ne vale la pena, altra opzione al quanto allettante, potrebbe essere quella di una sosta sulla terrazza del rifugio (opzione personalmente scelta), sorseggiando una buona birra o un caffe ed una bella fetta di Torta Sacher, questo di certo vi farà riprendere tutte le energie, e ci sarà occasione di poter tornare a godersi questa vista con meno stanchezza sulle spalle. Pronti e carichi per ripartire all’insegna dell’ultimo tratto impervio del sentiero, tempo 30/35 minuti e si raggiunge lo spazio pianeggiante e il parcheggio, pronti per raggiungere Madonna di Campiglio a piedi lungo un vialone sterrato di montagna.
C'è da dire che non è stata una passeggiata, le gambe sono indolenzite ma l'esperienza e le immagini impresse nella mente valgono ogni minuto delle 6/7 ore trascorse in cammino!!!
Credits by Roberto Ferra
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