Giro dei 5 Laghi di Madonna di Campiglio (parte 1°)
- Roberto Ferra
- 3 apr 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 28 apr 2021
È uno dei percorsi più impegnativi che abbia mai fatto, classificazione media, necessita di una preparazione atletica non indifferente, diciamo che se si è principianti e non preparati, a fine giornata la fatica si fa sentire su gambe e ginocchia.

È un sentiero escursionistico meraviglioso, di una ricchezza paesaggistica per nulla scontata, permette in soli 12 km di vedere dai classici laghi di montagna con rifugio annesso circondati dal erde, ai più isolati e solitari laghi glaciali.

C’è da dire che appunto il percorso è lungo all’incirca 12 km, e se lo si vuole percorrere tutto c’è bisogno di partire presto la mattina, in modo da arrivare sul punto più alto verso le ore più calde e godersi una pausa pranzo sotto il tepore del sole ad un’altitudine di 2460 mt slm.
Partendo dalla cabinovia dei 5 laghi con partenza direttamente dal centro di Madonna di Campiglio, si parte da 1500 mt, per arrivare subito a 2064 mt., cominciamo con un dislivello di 564mt, per trovarci subito davanti uno spettacolo mozzafiato con vista su Madonna di Campiglio e le Dolomiti dell’Adamello-Brenta.
Comincia l’avventura verso il primo lago, il Lago Ritorto, lungo un sentiero a strapiombo verso una valle incantata, a suon di campanacci provenienti dagli alpeggi, il lago sembra sospeso in una conca di origine glaciale, affacciandosi su di uno strapiombo che dà vita a delle piccole cascate naturali, il suono dei campanacci misto allo scrosciare tenue delle cascate sembra farti diventare un tutt’uno con la natura.
Dopo una breve sosta si ricomincia, questa volta il percorso comincia ad essere più roccioso, e dopo una scalata si raggiunge il Lago Lambin, qui il paesaggio che ci circonda comincia a modificarsi, spariscono gli alpeggi e di tanto in tanto si vedono abeti imponenti, si raggiunge quota 2327 mt quasi 300 mt di dislivello ci separano dal punto di partenza del rifugio dei 5 laghi.
Pausa di qualche minuto, giusto il tempo per qualche foto, e cominciamo a dirigerci verso il punto più alto del nostro percorso, il Lago Serodoli e il Lago Gelato, evidentemente il suo nome è un programma, due laghi glaciali tappa ideale nelle calde giornate di agosto, con un sole che cade a picco e una brezza fresca che promette di farci fare una bella abbronzatura da carpentiere, fondamentale e da non dimenticare la protezione solare, in questo tratto soprattutto, il sentiero diventa impervio e roccioso, a maggior ragione il riverbero del sole sulle rocce chiare è sempre più intenso.
Cosa fondamentale da aggiungere al nostro kit da perfetto escursionista, oltre alle super comode scarpe da trekking e la crema solare, i famigerati bastoncini da trekking, da questo tratto in poi non se ne può fare a meno per mantenere il più possibile stabilità ed evitare storte che possono portare a spiacevoli sorprese…
Credits by Roberto Ferra
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